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Come fare e rifare il tetto

Quando in un edificio la copertura comincia a dare dei problemi se, ad esempio, cominciano a verificarsi infiltrazioni d’acqua, la situazione si fa immediatamente molto seria e preoccupante: è questo il segnale più evidente della decadenza della costruzione ed è tempo di correre ai ripari. La compromissione dell’efficienza del tetto, sottopone infatti l’edificio a inevitabile, rapida usura con nefaste e immediate conseguenze. E poi, tra le pittoresche immagini di sconforto e miseria, non c’è proprio il catino posto sotto il tetto a raccogliere la goccia d’acqua che pare riuscire a dar corpo a tutta la nostra precarietà e mettere a nudo la nostra debolezza? Ed a quanti è capitato di trovarsi d’estate in un locale all’ultimo piano od in una mansarda ed accorgersi che il caldo era insopportabile?




Insomma, nella realizzazione di un edificio è evidente che il tetto costituisce una delle parti più importanti e delicate, alle quali è il caso di concedere una attenzione particolare nella fase di costruzione o ristrutturazione. Queste righe dedicate alla costruzione di un tetto ed alla sua manutenzione non hanno la pretesa di rivolgersi ad un ristretto pubblico di tecnici; vogliono semplicemente indirizzare coloro che si interrogano, perplessi quando non preoccupati, alla buona costruzione o manutenzione del tetto. Dobbiamo ora abbandonare per un momento la strada principale per affacciarci su un argomento che ci servirà in seguito:




CENNI PER UNA SANA ABITAZIONE
Il progetto di una abitazione realizzata “modernamente” non perde mai di vista il presupposto che la costruzione deve riprodurre il modo di funzionare del nostro organismo e, in particolare, della nostra pelle: l’uomo si protegge attraverso 3 pelli. La nostra prima pelle è il tessuto cutaneo che protegge il nostro corpo; la seconda pelle è l'abbigliamento con il quale ci copriamo; la terza pelle è infine l’abitazione nella quale viviamo. Sommariamente potremmo dire che la prima pelle deve: essere un ultimo baluardo di difesa degli organi interni, del sistema sanguigno, nervoso, ghiandolare contro i danni meccanici, elettrici e chimici di natura esterna; deve assicurare una indispensabile funzione termoregolatrice; deve contribuire ad eliminare le scorie prodotte dall'organismo, comportandosi da veicolo di comunicazione sensoriale con l’esterno. Ecco perchè è importantissimo mantenerla sana ed efficiente. L’abbigliamento è la nostra seconda pelle e nella sua scelta dovremmo sempre considerare il modo di funzionare della nostra prima pelle. Fondamentale è la traspirabilità del tessuto che permette la ventilazione, garantendo l’azione refrigerante sul nostro corpo ed impedendo al vapore acqueo di depositarsi all’interno dei capi. A riprova di come un indumento non traspirante possa originare inconvenienti si potrà indossare un impermeabile non traspirante sotto la pioggia. Ovviamente sarà umido all’esterno ma anche all’interno. La ragione di ciò sta proprio in quell’ostacolo all’azione refrigerante opposta dal tessuto sintetico, che genera accumulo di calore e impossibilità di traspirazione. Facendo "tesoro" di quanto ci insegnano la prima e la seconda pelle, possiamo far discendere alcune caratteristiche che dovrebbero essere applicate alla nostra terza pelle, ovvero l’abitazione. In primo luogo dovrebbe respirare adeguatamente cioè essere in grado di permettere lo scambio d’aria e la libera uscita dei vapori, proprio come un organismo vitale. In secondo luogo dovrebbe essere priva di cariche elettrostatiche. In terzo luogo dovrebbe essere priva di agenti chimici tossici. Terminata questa premessa, torniamo alla strada principale ed all’argomento del nostro discorrere. Siamo abituati a pensare che il tetto di una abitazione abbia semplicemente la funzione di proteggere dalle intemperie, nella realtà possiamo dividere le tipologie di tetti in base al loro “utilizzo” prevalente.



Possiamo così immaginare tre grandi gruppi: Il primo è la visione “storica” del tetto, ovvero, il riparo dalla pioggia. Il locale sottotetto è destinato a ripostiglio dei materiali vecchi e si presenta come una zona polverosa dove è meglio non avventurarsi. Il secondo è il recupero della zona sottotetto da destinare a nuovo spazio abitativo. Purtroppo, in questo gruppo così importante, negli scorsi anni si è intervenuti in maniera assolutamente semplicistica realizzando, anche grazie a gente con scarsa conoscenza tecnica (dell'importanza di aziende specializzate e preparate parleremo in seguito), una serie di interventi errati. Il terzo è la mansarda come abitazione principale, ambiente che si sta sempre più affermando, vuoi per la sua bellezza o per il fascino che emana (la struttura in legno, l’ambiente accogliente, le falde inclinate, gli abbaini ecc.), vuoi per l’oggettiva possibilità di ottenere un ambiente sano e accogliente. A questo punto la nostra strada ha tre diramazioni che si riuniranno alla fine del nostro percorso. Percorrendo la prima via si incontrano piogge torrenziali, nevicate furibonde, venti urlanti e gelate polari, noi sotto il nostro tetto non dovremo preoccuparcene, vediamo perchè: (continua...)