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Come funziona la vendita all'asta Chi offre di più? Tutte le garanzie ed i costi per i compratori |
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Chi possiede o ha ereditato un vecchio mobile, dovrebbe farsi assalire
da un dubbio: e se l'oggetto avesse un valore sul mercato dell'antiquariato? L'unico modo per risolvere il dubbio è ricorrere all'aiuto di un perito, il cosiddetto expertise. Se dalla perizia il mobile risultasse antico e di un certo pregio, si può decidere di tenerlo, magari assicurandolo, rivolgendosi ad una compagnia di assicurazioni specializzata. Ma si può anche pensare di vendere l'oggetto. E, in questo caso, la vendita all'asta rappresenta una valida soluzione. Ma come funzionano le aste, quali sono le regole, in che modo è possibile acquistare o vendere un mobile antico? Vendere oggetti all'incanto, dai libri ai tappeti, dai dipinti ai mobili, è una tradizione che ha da poco superato i due secoli e mezzo di vita. ![]() Nel marzo del 1744, a Londra, la più antica casa d'aste del mondo, Sotheby's, organizzò la prima vendita: una preziosa collezione di libri appartenuta ad un ricco e raffinato mercante. Da allora il sistema delle vendite all'incanto si è sviluppato enormemente non solo nei paesi anglosassoni, ma in tutto il mondo e anche in Italia. Partecipare ad una seduta d'asta è semplice. Per definizioni si tratta d'incontri pubblici, aperti a tutti. Chiunque può accedervi, anche all'ultimo momento senza alcun preavviso. Se si intende acquistare, il consiglio è quello di farsi un po' di esperienza assistendo, più di una volta, come semplice spettatore. Sono sufficienti poche "lezioni" per familiarizzare con il linguaggio e le regole tipiche delle vendite pubbliche. Ma è bene arrivare preparati. Per collezioni di un certo prestigio, viene realizzato e distribuito un accurato catalogo, in modo da informare, con adeguato anticipo, gli appassionati e i collezionisti sulle caratteristiche e consistenza degli oggetti che stanno per essere messi all'asta. ![]() E' importante leggere con attenzione i cataloghi, che si ritirano direttamente nella sede della casa d'aste oppure si possono ricevere a casa, in abbonamento. In questo caso il costo è a volte elevato, ma non appena il potenziale acquirente inizierà a frequentare la casa d'aste con una certa regolarità, sarà interesse della stessa società fargliene recapitare gratuitamente una copia. Una volta che il catalogo si è reso disponibile, deve essere analizzato per scegliere l'oggetto o gli oggetti di proprio interesse. Accanto alla foto e alla breve descrizione di ogni mobile si può leggere una stima costituita da due prezzi, che corrispondono alle valutazioni minime e massime. Si tratta d'indicazioni fornite dagli esperti della casa d'aste. In seguito, per essere sicuri che le caratteristiche di quanto si intende acquistare corrispondano al vero, ci si recherà all'esposizione degli oggetti che, di regola, precede di pochissimi giorni l'asta. Vedere di persona è essenziale per evitare, in seguito, spiacevoli sorprese. Chi teme di far eccessivo affidamento sulla propria preparazione, potrà farsi accompagnare da una persona competente. In ogni caso, durante l'esposizione, è possibile eliminare ogni incertezza interrogando l'esperto della casa d'aste, generalmente a disposizione del pubblico. Arriva quindi il momento dell'asta vera e propria. E' facile informarsi sul luogo, il giorno e l'ora. Ai più attenti non sfuggiranno le intere pagine pubblicitarie che appaiono anche sulla stampa non specializzata. Sui quotidiani, soprattutto quelli a diffusione nazionale, trovano spesso spazio annunci di vendite straordinarie all'asta comprendenti tutte le indicazioni utili per i potenziali acquirenti. Il meccanismo della vendita consiste in una gara che inizia quando l'oggetto supera la soglia del prezzo minimo, detto anche prezzo di riserva (si tratta di una cifra minima stabilita precedentemente tra il proprietario e la casa d'aste). Da quel momento in poi, il banditore aggiudica l'oggetto al miglior offerente. Si partecipa alzando la mano o una paletta, com'è uso in molte società di vendita internazionale, sino alla cifra che si desidera spendere. Chi vince la gara viene invitato a lasciare i propri dati fiscali e a firmare un modulo che comproverà l'acquisto. Al prezzo di aggiudicazione, corrispondente a quello dell'ultima battuta rimasta senza "rilancio", bisogna comunque aggiungere le tasse ed eventuali percentuali di competenza, come i diritti d'asta che possono variare dal 15 al 20 per cento. Sempre facendo riferimento ai diritti è opportuno sottolineare che anche i venditori non riceveranno esattamente la cifra a cui è stato aggiudicato l'oggetto. Dal prezzo finale è necessario infatti scalare una percentuale difficilmente inferiore al 10 per cento. Vendere e comprare all'asta, come risulta evidente, non è un'operazione complicata. Si tenga conto del fatto che si tratta di un sistema gestito da esperti, in grado di agire con il giusto grado di riservatezza quando necessario. Per chi vende è un sistema sicuramente più sicuro del passaggio diretto tra privati. Per chi acquista c'è la garanzia della stima e della verifica sulle caratteristiche dell'oggetto. Qualche buon affare è sempre possibile. E' bene però ricordare che difficilmente si farà il grosso colpo. E' sufficiente tener conto che le aste sono frequentate da molti antiquari ed esperti, che, pur favoriti da preparazione e conoscenze, incontrano ugualmente molte difficoltà. Un ultimo suggerimento: la prudenza non è mai eccessiva quando, nel corso dell'asta, il prezzo sale, allontanandosi troppo da quanto si è deciso di spendere. G.L. |